martedì 30 settembre 2008

CICATRICI AL FEMMINILE

Carissimi
domani (mercoledì) torno a Padova. Ormai è in arrivo l'autunno vero e, non avendo il riscaldamento, non ha più senso stare qui. Sto facendo i bagagli con un pelo di nostalgia per un'estate volata in un soffio. Torno a Padova domani (mercoledì). Tutti mi dicono che ho un aspetto magnifico. E, in effetti, mi sento molto bene. Peccato che ci sia ancora una chemio in agguato... Ma, almeno per ora, è l'ultima. Vedo anche l'ora - sia quel che sia - di iniziare il ciclo di radioterapia. Più cose mi lascio alle spalle, più strada mi sembra di fare per rientrare in possesso del mio corpo. Certo che gliene sto dando di filo da torcere a questo cancro, vero? Magari si sta pentendo di essersela presa proprio con me ;-) Ma non si può mai dire... Avete sentito di Steve Mc Queen? E sì che lui avrà potuto contare sul meglio in assoluto per curarsi... Questione di culo, quindi, non di cure. Forse avrebbe dovuto seminare erba. Io lascio qui il mio giardino in perfetto ordine, con un'altra area seminata che voglio veder verdeggiare in primavera. E vi assicuro che non è facile in un terreno così duro. Ma la sera, davanti alla tv, faccio esercizi alle braccia con pesetti da due chili per mano, soprattutto per svegliare i muscoli del braccio sinistro ancora in parte insensibile dall'ascella al gomito. Però posso stenderlo perfettamente come l'altro, grazie alle terapie di Massimo.

Qualcuno si è stupito perché ho accennato al programma-trash "L'Isola dei Famosi". E perché? Se mi prendessero ci andrei di corsa: non ho nessuna immagine da salvaguardare e, soprattutto, "pecunia non olet", come rispose l'imperatore Vespasiano quando mise una tassa sui cessi pubblici che aveva fatto costruire. E il premio in palio è di 200 mila euro, un toccasana per una disoccupata come me! Senza contare il premio di consolazione di due settimane-vacanza nelle Honduras.
Io tifo per Vladimir Luxuria, perché mostra serenità, equilibrio e sense of humor, il che salva sempre dal ridicolo. Voglio vedere se la falsità di questo programma lo costringerà a "dare i numeri", come richiesto ad altri... dietro compenso, ovviamente. E' solo tutto un giro di soldi, come alla Lotteria. Mica ti senti ridicolo perché compri un biglietto no? Soprattutto se è per le Honduras ;-) E poi, dove lo mettete il mio narcisismo? Unica donna con una tetta sola fra tutte quelle "perfettone". Se potessi partecipare a quel gioco sarebbe anche un modo per mandare un messaggio forte alle donne: fate quella dannata mammografia! Una su dieci - attualmente - ha un seno compromesso... altro che "prova bikini!".
Un esempio? Due giorni fa è venuta a trovarmi Clara, mi coetanea. Gestisce l'agenzia immobiliare che mi affittava questa casa al mare quando i figli erano troppo piccoli per venire da soli e io troppo presa al lavoro per portarceli. Clara due anni fa si è beccata un cancro al polmone. Piccolissimo, in una radiografia di routine che aveva fatto su insistenza del medico visto che era una fumatrice. L'intervento ai polmoni è comunque dolorosissimo, in confronto al mio che è stato una passeggiata. Lei poi non è ancora tornata a vivere, nonostante gli esami continuino a confermarle che è perfettamente guarita. Ora ha problemi alle ginocchia, quindi si muove poco e così è pure ingrassata. Altro problema per sentirsi depressa. Ma la cosa più curiosa è che, nonostante essere passata attraverso il cancro e quindi continuando ad essere a rischio di recidiva, non si è mai fatta una mammografia. Raramente è andata dalla ginecologa e sempre ha ignorato le prescrizioni. L'atteggiamento di Clara NON mi scandalizza. Lei ha solo meno attenuanti di quelle che ho avuto io nell'ignorare la prevenzione.
Come avrete capito, non parlo volentieri del MIO cancro, perché la considero una cosa molto personale. Ne parlo solo se può fare informazione o per aggiornare collettivamente su come sto, proprio per evitare telefonate ripetitive. Credo che il MIO cancro sia narcisista peggio di me che mi ritengo di non esserlo, eccetto quando mi faccio beffe di lui... ma questa è guerra, no? A lui piace che gli si presti attenzione, quindi credo che renderlo "asettico", cioè parlare di lui come se fosse uno dei tanti, lo deluda MORTALMENTE. Ignorarlo poi, gli dà una depressione tremenda.
Ma tornando a Clara, vedevo che aveva comunque curiosità di conoscere la mia esperienza "in fieri". Tuttavia, come vi ho già detto, non ho voglia di "socializzare" le mie esperienze terapeutiche. L'obiettivo è guarire, non tediare.
Io e Clara eravamo nel mio giardino, anche lui "in fieri", così ho bloccato il suo "girarci intorno" tirando su la la maglia della tuta e dicendole: "Ecco, così sono ora. Potevo essere meglio se mi fossi fatta la mammografia in tempo. Quindi vattela a fare!". E' rimasta scioccata e si è congedata dopo pochi minuti, dicendo che aveva freddo, che sentiva l'umido, che temeva di prendersi un malanno... Ma come, hai paura di rischiare il raffreddore e non il cancro?
La mia foto dell'Amazzone so che ha lasciato molti perplessi. E' stata giudicata "cruda". Era meglio, mi è stato detto, quella del Budda. Ma non è una questione estetica, bensì di messaggio. Si può essere integri anche con parti mancanti. "Ma io una brutta cicatrice che mi prende tutta la schiena" mi ha detto Clara dopo aver visto la mia. lei prova vergogna, io no. Perché vergognarsi o meno di una cicatrice? Dipende da dov'è e quanto è invalidante? Le cicatrici del "maschio-guerriero" sono gloriose, mentre quelle "femmine-donne" sono da nascondere? Devo nascondere con protesi la mia "anomalia" che è frutto di una guerra? Devo far finta che hai avuto un cancro e non è successo niente perché ho una tetta finta dentro la pelle o nel reggiseno per mascherare un problema che farà ammalare altre? E ciò in ossequio all'estetica dei reggiseni? C'ero nei giorni del femminismo, anche se ai margini, perché "ero un cane senza collare". Bruciare i reggiseni in piazza non ha portato a niente se oora è ancora un problema mostrare il seno nudo spiaggia con maschi che hanno tette più grosse ecadenti delle tue! Credo sia meglio rivendicare la visibilità delle ferite.
Io ho avuto due figli, entrambi col cesareo. La prima volta, mio marito (ora ex) mi disse: "Non dire niente del cesareo, i miei hanno detto che è andato tutto bene". Mi sentii ferita. Sembrava una vergogna. Ero giovane, cercai di recuperare fisicamente il più in fretta possibile, in modo da dimostrare che "era andato tutto regolare". Con il secondo figlio è andata nello stesso modo. Cicatrici da nascondere. Come tirare fuori una tetta in pubblica e allattare.
Le cicatrici ricalcano la geografia convenzionale del corpo: alcune sono ammesse, altre no. I maschi le ammettono praticamente ovunque, anzi ora se le conclamano con la moda dei tatuaggi. Alle femmine sono concessi i tatuaggi, ma non le cicatrici vere. Quelle di vita vissuta. Un taglio alla guancia? Sei una puttana sfregiata, prima di pensare che puoi aver sbattuto la faccia contro un parabrezza. Un taglio attraverso il collo? Te l'ha fatto un amante deluso, non l'operazione alla tiroide. Spogli questo corpo di femmina e ti poni il problema delle cicatrici, privando entrambi del piacere. Più stupido del maschio primitivo. Una femmina con le cicatrici era una garanzia di femmina combattiva, quindi in grado di proteggere la prole. Quindi la mie cicatrice, il mio seno in meno, non sono è da nascondere più di altre che subiscono i maschi.

Ancora un appello alle donne: il cancro al seno non è qualcosa di privato solo perché è più vistoso rispetto all'estetica comune.

Finiamo con leggerezza.
la prof di Lingua e Letteratura Inglese di mio figlio Michele (all'esame ha preso 30 e lode) gli ha detto che privacy si pronuncia privacy e non praivacy. E' molto imbarazzante in un o Stato come l'Italia in cui da anni tutti dicono "praivacy", come il garante della "privacy", appunto. E ora come si fa? Visto che la fonte è attendibile, perché siamo rimasti vittime di questo errore NAZIONALE senza che nessuno ce lo facesse notare? E se davvero dire "praivacy" e non "privacy" devo spiegare ogni volta o passare per ignorante?

Grazie per avermi letto.
Adriana

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