venerdì 13 marzo 2009

MIRACOLATA, ALLARMISMO O SUPERFICIALITA'?

Carissimi
solo buone notizie finalmente.
Ho fatto le analisi del sangue e sono pure come quelle di un bebé, fegato compreso, anche se sta smaltendo un sacco di veleni. E, cosa stupefacente, il mio seno destro non è più a rischio. Da mammografia ed ecografia non risulta assolutamente niente.

MIRACOLATA, ALLARMISMO O SUPERFICIALITA'?

Mi ricordo il giorno di quei primi di febbraio dello scorso anno quando andai con i referti dal primario dello Iov (Istituto oncologico veneto). "La sua situazione è tale - mi disse - che io asporterei subito entrambi i seni".
Il chirugo che consultai successivamente, pur con molte riserve, fu di un altro parere. E infatti la mia tetta destra è ancora qui con la sua consolatoria presenza che fa di me un'amazzone ;-) Ed è sana!
Il medico che mi ha fatto l'ecografia non ha rilevato niente di irregolare ed ha avanzato dubbi anche sui precedenti esami.
Io: "E' stata la chemio?"
Lui: "No, la chemio colpisce le cellule tumorali"
Io: "Ma mi è stato fatto un ago aspirato su un adenoma, seppure con esito negativo"
Lui: "Ma sì, un ago si può puntare in un mucchio di posti, ma non ne vedo nessuno in particolare, neppure sull'altra indagine".

Ovvio che sono contenta... E' la seconda volta che mi sento "miracolata". La prima era stata quando mi stavano per operare di cancro all'intestino e alla terza colonscopia risultò che nel giro di dieci giorni era tutto sparito. Sono ancora convinta che si trattasse di un edema provocato dalle purghe elefantiache che mi somministrarono in ospedale in piena crisi diverticolare non diagnosticata, ma sta di fatto che evitai l'intervento solo per un estremo scrupolo del chirurgo che apparteneva ad una divisione diversa da quella da cui ero ricoverata.
Però allora, come ora, so che tante persone pensarono benevolmente a me. E mi piace credere che ciò abbia giovato... ad una vittoria solidale di energia positiva.

Sono contenta, dicevo, ma come non sentirmi preoccupata da pareri medici tanto dissonanti?

TERAPIA

EFFETTI COLLATERALI: Martedì scorso ho rifatto la terapia. Quanto passano in fretta queste tre settimane... però mi sembra di sopportarla meglio, o forse il mio corpo ha trovato un adattamento. E' faticosa anche a causa del Valium che mi fanno con la prima flebo (in più cortisone dagli effetti imprevedibili). E' una dose notevole, come vi ho già detto, da pre-anestesia in sala operatoria e su cui ho chiesto stavolta una spiegazione dettagliata, non un "E' previsto così". Il Valium mi rende faticoso stare seduta senza poter dormire a causa della scomodità e del casino. Ma il Valium è necessario per assopire gli effetti neurologici dell'Herceptyn, il quale, in fase di somministrazione, mi darebbe tremori e contrazioni muscolari. Ora che mi è stato spiegato, lo accetto. Mi spiego anche gli effetti del dopo... quando il Valium finisce, restano i residui effetti neurologici dell'Herceptyn. La mia irritabilità è farmacologica, non sono io ad essere diventata un 'altra persona.

SENZA APPUNTAMENTO: ormai ho provato ad arrivare in ore intermedie tra le 10 e le 12, ma non è mai cambiato niente. Dalle 5 alle 6 ore, ma anche 7.
All'inizio avevo chiesto perché non mettessero almeno un display - come alle poste - per far vedere ai pazienti l'ordine delle code, che sono tre, a seconda dei colori scritti (blu, rosso, verde) in post it gialli dalla reception, quindi assolutamente non verificabili a chiamata. Mi era stato risposto che il primario riteneva dannoso per "la cervicale dei pazienti restare col collo rivolto ad un display".

UN ANNO: dopo oltre un anno di frequentazione, nonostante una infrequentata cassetta di suggerimenti scritti e i miei verbali, posso solo constare:
1) La sala di attesa per pazienti oncologici è ancora con posti a sedere che stroncano anche gli accompagnatori sani e talvolta bisogna aspettare perché si liberi un posto per accedere alla terapia.
2) Non è stato installato il display, ma un televisore enorme di ultima generazione, probabile dono fra piante, quadri e bonsai di pazienti rincretiniti. Comunque il tv non lo guarda nessuno, perché messo in un posto dove la visione arriva a otto persone sedute in fila ortogonale rispetto allo schermo. E nessuno ha capito in che mano sia il teleCOMANDO!
3) Non esistono gli appuntamenti perché è tutta colpa dei parenti dei pazienti. Me lo ha detto un'infermiera del reparto terapie: "Noi siamo stressate da questo modo. Ci sono momenti che non sappiamo come fare, perché arrivano tutti insieme. Abbiamo chiesto di dare appuntamenti. Ci hanno risposto che non è possibile".

PARENTI SERPENTI (?)

1) Non si danno appuntamenti ai pazienti perché gli accompagnatori - o parenti - preferiscono gestire i propri impegni. Ehilà, non vi sto mica riferendo opinioni! Quest'ultima affermazione è dell'infermiera in sala terapia. Lo riferisco fra virgolette, se non ci credete: "I parenti preferiscono non essere vincolati ad un orario di arrivo, ma deciderlo in base alle loro disponibilità di lavoro". E' un modo di ragionare - organizzare - il fatto che non siamo ritenuti neppure pazienti, ma succubi.

16 verde! se non ci sei vai alla fine della coda.

PAUSA PRANZO

Dopo le 13 tutto - in sala di attesa - diventa aleatorio. Non ci sono logica o ragione, si diventa primitivi, affidandosi all'incommesurabilità dei segni, non alla schiettezza dei segnali.
Porta aperta dello studio: non c'è nessuno dentro e ci si rivede vfra un'ora.
Porta chiusa dello studio: può darsi che l'oncologo finisca la fila prima di andare in pausa pranzo.
Devo dire che l'oncologo-assistente che mi sono scelta (il primario immagino che non lo vedrò mai più o dovrei chiedere di vederlo?) non cede all'appetito, ma le altre due - di cui vi ho gà parlato - abbandonano il campo per marciare verso la mensa.
Mi chiedo: perché tutte e due insieme? Sacrosanto il nutrirsi, ma rispettare un turno non credo (e non vedo! guardandole) che rischino una denutrizione.

Un abbraccio sentito

Nessun commento: