domenica 22 novembre 2009

Giacinti


Carissimi
mi restano ancora due terapie e un appuntamento in sala chirurgica per levare il port (l'amico che mi ha facilitato le flebo). Verso la fine di gennaio, dopo due anni, dovrei aver concluso la mia avventura e tornare libera cittadina, salvo i controlli di rito.
Quando mi guardo non mi vedo male, faccio ancora la mia figura. Però mi sono fregata ben più di due anni di età biologica... almeno 5! E' il prezzo da pagare a malattie gravi, alle quali si tiene testa (testa? lasciamo perdere la testa, finché ti fanno queste pere!). Il rapporto corpo-mente si fa più stretto in questi casi, perché il concetto "mens sana in corpore sana" interferiscono fra loro a causa dei bombardamenti. Sotto un bombardamento, correndo nei rifugi o stando impietriti nella poltrona della propria casa, mentre tutto crolla, che risponderesti a qualcuno che ti dice "mens sana in corpore sano"? Lo manderesti a cagare. Mi mando a cagare per prima!
Afferrare - come in un puzzle - tutte le tessere di ciò che ci compone è già una grossa conquista, cercare di metterle insieme una fatica improba, trovare il disegno...
Io ho imparato a ricamare da "Le Mie Reverende Madri" e loro mi dicevano che la vita è come il ricamo, il retro confuso, davanti l'immagine chiara, ovvero quella di Dio. Filosofia spicciola, perché noi bambine guardavamo più all'immagine ottenuta, che ai pasticci dietro.
In Turchia e Tunisia, ho visto donne accoccolate dietro al telaio che dovevano solo immaginare ciò che i loro nodi producevano sul davanti. Facevano matematica, da un lato, producendo fantasia nell'altro. Mi sento inferiore a loro. Io ricamavo sul davanti e volevo la certezza del risultato apparente, trascurando i nodi disordinati del dietro. Loro intessevano nodi con la certezza che il disegno sarebbe stato coerente su enrambi i lati.

GIACINTI

Quando ti dicono che hai il cancro diventi come una patata secca. Il corpo tutto è una patata secca. Sembra non avere più sbocchi, tanto si rinchiude.
Ora ho messo questi bulbi di giacinto in acqua. E mi sento come loro in questa mia "non ancora" convalescenza, con radici deboli, dipendenti dall'acqua, tendenti a germogliare.

SALA CHEMIO

No. Ora sono troppo stanca. Domani, forse.
Voglio scappare da quel posto.

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