lunedì 2 novembre 2009

Cuore matto

Lo so. Lo so, quando non si da dove cominciare, da dove si deve dare l'essenziale. E ancora si svicola. Innocentemente. Assolti. Lo faccio con voi, voi con me. La tentazione è di raccontarsi, non di raccontare.
L'idraulico che sta per cambiarmi la decrepita caldaia ha una miocardiopatia diilatativa. E' del '50, come me. Lui mi ha raccontato che che l'origine del suo male è stata una tonsillite mal curata molti anni prima.
Non si è ancora messo in lista per il trapianto di cuore.
Nuota, corre e scopa, anche sei il suo cuore - a quanto mi ha detto - va al 18 per cento del potenziale, grazie anche al pace maker.
E' intenzionato non solo a vivere, ma a vivere bene... è dimagrito di 15 chili.
Il cuore non solo non è peggiorato, ma ha recuperato del 30 per cento in funzionalità.
Lui ora si sente benissimo, ma ha consultato un altro cardiologo, il quale gli ha detto che sta prendendo farmaci da eliminare.
Vive non sapendo cosa fare:
1) Mi metto in lista per il trapianto
2) Prendo tutte le pillole che mi ordina il cardiologo di fiducia
3) Come posso dire al cardiologo di fiducia che mi riceve in ogni momento, che un altro cardiologo mi dice di smettere con alcuni farmaci?

GRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR

Non basta essere malati? Bisogna anche essere stressati?
Il sistema sanitario è una "scheggia impazzita", dove anche Topo Gigio diventa plausibile

Cerco di esserci

Adriana

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