mercoledì 2 settembre 2009

Quelli del cancro al potere

Carissimi
ho un nuovo motivo di indignazione.

LA TETTA OBBLIGATORIA

La mamma di un amico di questa mailing è stata operata di cancro al seno in un ospedale friulano (Udine o Gorizia, non ricordo). Per sua fortuna si trattava di qualcosa di qualche millimetro, tanto che non dovrà fare né chemio, né radio.
Perché sono indignata? La signora in questione, che conosco personalmente, ha 76 anni, peserà 50 chili ed ha una seconda-terza misura di reggiseno. Ebbene, prima dell'intervento le hanno fatto avere un colloquio con un chirurgo dell'ospedale, il quale l'ha convinta ad accettare la "ricostruzione" del seno, ovvero già durante l'asportazione del cancro le hanno piazzato il famoso espansore che gradualmente nel tempo verrà riempito credo di silicone in modo tirerà i tessuti ridando pienezza al seno.
Mi chiedo:
1) Che se ne fa una persona di quell'età di una tetta nuova?
2) Come pensano di compensare la flaccidità dell'altra? Con un altro intervento estetico?
3) Non era meglio una normale protesi da infilare nel reggiseno?
4) Non hanno pensato che "riempire" l'espansore costringerà comunque questa donna anziana a tornare più volte in ospedale e che ciò la tiene vincolata al pensiero dell'intervento subito?
5) Non hanno considerato che una persona anziana è in genere facilmente influenzabile quando si tratta della propria salute?

Ho parlato con questa signora e le ho chiesto il perché del suo assenso ad un supplemento di intervento. Ebbene, la motivazione che le hanno dato - visto che non poteva reggersi sull'estetica - è stata per "questioni di postura". Una motivazione che già a stento capirei per una "maggiorata", ma che mi sento di escludere per una donna di quell'età e con quelle connotazioni fisiche.

La conclusione secondo me è una sola: pur trattandosi di una struttura pubblica, c'è un giro di soldi che fa la differenza fra il solo intervento al seno e la "ricostruzione" dello stesso. Ma potrebbe anche trattarsi di una sperimentazione o di "prestigio" ospedaliero... Qualunque cosa sia, non è nell'interesse della paziente!

QUELLI DEL CANCRO AL POTERE

Ho tre persone a me care in fase terminale. Che vanno ad aggiungersi ad altre che ho già perso per lo stesso motivo. Ma questo immagino che sia per tutti noi, ovvero perdere persone a causa di questa infida malattia.
L'altro giorno ho fatto una delle mie "sparate" con i vicini:
"Attenti a voi, popolo di sani! Noi con il cancro, e con il sostegno di amici e parenti dei malati, stiamo per prendere la maggioranza! E allora sarà dura per chi se la prende comoda verso di noi!"
Che bel manifesto politico, eh? Ma basta un mitra o bisognerebbe ricorrere alle cannonate contro tutti quelli che concorrono alla "carriera" di noi malati?

AGGIORNAMENTO SU DI ME

La dolcezza dell'autunno rende spigolose le ombre.

Un abbraccio
Adriana

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