domenica 23 novembre 2008

Nel segno del cancro, no grazie

Carissimi
buon lunedì a tutti coloro che oggi, domenica, non sono al pc. Splendida domenica di sole, ma che voglio vivere quietamente a casa, come gli atleti in ritiro prima di una gara importante. Le mie terza-quarta settimana di radio non sono state buone, come avrete capito. Niente di grave, ma somma di tanti malesseri ad aumentare il senso di stanchezza... di essere STUFAAAAAAA!!!

FOGLIA SECCA
Questo mio corpo è diventato come una foglia secca: cade dall'albero (mi gira la testa); scricchiola al vento (le mie giunture); si arriccia sotto il sole (la mia spalla). Certo che la radio è davvero radiante. Deve aver attraversato tutti i tessuti, perché l'eritema mi sta nascendo anche nella zona opposta, cioè quella della schiena. Per fortuna il prurito è intermittente, ma vi assicuro che preferirei un moderato mal di pancia al tormento di non potersi grattare. Il mio umore lunedì scorso era sotto tacchi delle scarpe, tanto da indurmi alle grandi domande esistenziali: "Sono io cambiata o è il blocco di estrogeni provocato dal farmaco che sto prendendo?". "Questa menopausa indotta mica mi sta facendo diventare quella lagna di donna che non sono stata con la prima menopausa?". Con tutto il rispetto per le donne-lagna ormono dipendenti in menopausa...
Carenza di estrogeni o no, stufa stufissima lo ero senz'altro, ma nella notte fra martedì e mercoledì è successo qualcosa che ancora una volta mi ha dimostrato la grande adattabilità del nostro corpo. Mi sono svegliata verso le 5 di mattina con il solito attacco di prurito determinato anche dalla sempre chemio-sulfurea traspirazione. Niente di nuovo quindi, ma improvvisamente ero io ad essere cambiata. Sentivo di poterlo sopportare, nonostante la stanchezza e il malumore. Ho avuto la certezza che potevo fare a meno del cortisone paventato dal radiologo, da quale giovedì scorso non sono tornata per il controllo. Non nego che quest'ultima settimana continuerà a pesarmi molto, come per chi è a quel chilometro dal traguardo che decide l'esito della maratona, ma ora so di potercela fare. E che riuscirò a portarmi a casa una "pelle" migliore di quanto sarebbe stata dopo il temporaneo sollievo del cortisone.

BENVENUTA NEL CLUB "LE RAGAZZE CHE VOGLIONO VIVERE"
A proposito di pelle. Non ho mai smesso, come sapete, di andare al mio Istituto di Estetica per quelle piccole coccole al corpo che ci fanno sentire in "ordine" a ogni età. La proprietaria dell'istituto è una bella donna molto volitiva ed efficiente. Da tanti anni che la conosco, non siamo mai passate al tu, anche se talvolta qualche sprazzo di confidenza è andato al di là del rapporto gestore-cliente. Del tipo i miei viaggi, o la sua separazione (solo un cenno, per dire che stava riorganizzando una nuova casa a misura di se stessa). Ovviamente sa di cosa mi è capitato e mi ha citato l'esempio di una sua cliente diventata una cara amica: una leucemia terribile, guarita dopo cure disperate negli Stati Uniti. Ma quando cominciò la chemio andò all'istituto: "Voglio essere il più bella possibile". "Non posso farle niente senza un'autorizzazione dei suoi medici curanti". Che professionalità, eh?
L' "imprenditrice coraggiosa" come la definì il giornale per cui lavoravo (ha l'istituto nei pressi di via Anelli e chi è padovano sa cosa significa a livello di media)...
E' entrata nel mio camerino - dove mi stavano facendo il pedicure - con i suoi bei capelli lunghi mossi da onde e ricci. Siccome in genere li tiene raccolti, le ho fatto i complimenti. Ho notato che è uscita in fretta, come colta da insolito pudore. E' rientrata quando la lavorante aveva finito il pedicure e se n'era andata. Riporto il dialogo in modo asciutto, perché... what else? Come mi ha insegnato l'attualmente pubblicità di quel caffé in capsule.

LEI: "Come sta?"
IO: "Cerco di cavarmela"
LEI: "Non l'ho vista da... i primi di ottobre mi pare"
IO: "Ha ragione, ma ho un po' il fiato corto, per così dire..."
LEI: "Non ha in programma nessun viaggio?"
IO: "No, non prima di aver finito la radio".
LEI: "Nessuna delle sue... come le chiama? 'Monellerie' ?"
IO: "Ghheghhehe, mai dire mai. E lei, come va?"
LEI: "Ho il cancro anch'io. Lo so con certezza da due giorni. Io sono sempre stata scrupolosa con la mia salute. Verso la metà di ottobre ho scoperto due ghiandolette infiammate all'inguine. Da lì sono incominciati esami su esami. Il verdetto me lo aspettavo, visto come si prendevano a cuore la cosa. Ma saperlo è stata dura ugualmente. Peggio di tutto l'attesa. Lunga, troppo lunga. Si arriva a pezzi. Ho un cancro alle ghiandole linfatiche, esteso a tutto il corpo. Quindi non operabile. Devo solo sperare nella chemio, visto che non sono operabile. La farò una volta alla settimana, per ora. Mi hanno già detto che perderò i capelli, i miei bei capelli..."

Non stupitevi per i capelli, né voi maschi (paradossali per un particolare così IRRILEVANTE nei vostri confronti per noi femmine), né voi femmine ovviamente (per un particolare così RILEVANTE, tra gli altri, per i maschi). E comunque lei dirige un istituto di estetica, quindi è chiaro che possa sentirsi colpita più di me.

LEI: "Voglio farcela. Lei dove ha comperato la sua bella parrucca?"

Abbiamo parlato della qualità delle parrucche. Alla fine ci siamo abbracciate e le ho detto: "Benvenuta nel 'Club delle ragazze che vogliono vivere' ". Ha capito che non è un'associazione, ma una strizzata d'occhio "monella" e "guerriera".
Mi è sembrato significativo che mi abbia chiesto il mio cel. Avrei giurato che all'istituto l'avevo lasciato. Questa settimana passerò di là, con cautela. Le darò l'indirizzo dove ho comprato la parrucca e quello della mia erborista. Ma con calma, con calma. Capisco la sua riluttanza a lasciarsi andare, capisco il suo desiderio di passi individualmente esplorativi, capisco che nella sua cliente-amica-sopravissuta al cancro avrà un appoggio più immediato del mio. Non tutti siamo da Pronto Soccorso immediato, Croce Rossa da manuale, sirene spiegate alla solidarietà di "specie". Avere il cancro non rende tutti quanti sotto lo stesso segno zodiacale!
Grande abbraccio
Adriana

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