lunedì 8 dicembre 2008

Albero di Natale


Carissimi
ho fatto l'albero di Natale e mi è venuto il peggiore degli ultimi anni. Erano finti, ma maestosi, eleganti, suggestivi. Questo è vivo, con tanto di radici, tuttavia tristanzuolo. In realtà non mi sentivo abbastanza in forma per decorare l'alberone che sta in garage e che occupava dal pavimento al soffitto del salotto. Scendere e salire sulla scaletta? Davvero no, visto che già mi gira la testa per alzarmi dal divano (ho 100 di pressione). Quindi ho deciso di sfidare i gatti e di comprarmi un alberello vivo, con il suo gratificante profumo che si spande per le stanze. Non avevo neppure voglia di portare su dal garage le scatole con gli addobbi che sarebbero comunque risultati sovrabbondanti rispetto al "piccolino". Così ho acquistato un "corredino" nuovo, ma sempre a prova di gatti... Ahimé, a causa di quei due monellacci i miei ninnoli di vetro non vedono da anni la luce.
Quest'anno, l'idea era - avendo un albero vivo - di dargli l'effetto neve: infatti ho scovato lucine dentro a fiocchi di piume, nonché palle di lana morbida. L'aria è fin troppo naif, forse perché mi sono accorta quanto possa essere stancante anche questa piacevole attività nche implica alzarsi, abbassarsi, allungarsi, allontanarsi, avvicinarsi, bestemmiare contro le luci che non si accendono e contro i gatti che si appendono a qualunque cosa oscilli! E così mi è venuto fuori quest'albero da refettorio delle monache e che guardo con apprensione perché vorrei che sopravvivesse alle feste e poterlo piantare fra gli altri suoi "fratelloni" del giardino di Lignano.
Ma, albero tristanzuolo o no, è il mio messaggero di auguri per tutti voi.
Adriana

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