sabato 27 dicembre 2008

Doppia convalescenza

Carissimi
eccomi qua, uscita dal natale in doppia "convalescenza". Partiamo dalla più facile: una parainfluenza che mi ha colto proprio nella Notte Santa con febbre e male alle ossa, ma che mi ha graziato da tosse e raffreddore. Oggi è il primo giorno che mi alzo e ieri sera sono perfino riuscita a guardare un mieloso film alla tv. In compenso sono riuscita a stupire i figli annunciando ore prima la neve che è caduta nella notte. Comincio ad essere scocciata che nevichi quando sono ko! L'ultima volta l'amico Giordano ha rischiato di prendersi il colera per andare a fotografare il mio amico albero al centro del suo lettone bianco.
Risponderò a tutte le mail arretrate, perché è sempre un grande piacere sentirvi vicini, sia che mi scriviate o meno.
La "convalescenza" più importante, però, è quella dello spirito. Non mi sento più in diritto di altri a lamentare il "malessere di Natale", ma anche se - come vi ho già detto - non vado mai a rileggermi, credo di avervi mandato mail che denotavano un grande disagio. Ho avuto un "cedimento di forze", a causa di troppi fronti emotivi aperti. Se ci pensate, accade più spesso che la revisione dei conti ce la presentiamo a natale e non l'ultimo dell'anno. Del resto mica siamo bancari - ligi alla scadenza del 31 dicembre - quando si tratta della nostra vita, no? Altrimenti troveremmo éscamotages per farli tornare comunque questi dannati conti.
Stamattina ho ripreso una buona abitudine al risveglio: leggere anche solo poche righe di qualcosa che fa bene dentro. Una "pillola" per avviare la giornata. Un dono che mi faccio da quando devo sopportare la compagnia dell'amico cancro.
L'estate scorsa Fernando mi ha regalato un libro che avevo letto anni fa, quando esploravo la meditazione: "Il miracolo della presenza mentale" di Thich Nhat Hanh, monaco e poeta vietnamita. Naturalmente non è tutto "oro colato" , anche perché la prima edizione risale all'87 e talvolta la pesantezza della datazione si sente. Per scoraggiarvi del tutto dal leggerlo vi dirò che il sottotitolo dice: "Come trasformare ogni atto della vita quotidiana, dal lavare i piatti al bere una tazza di tè, in un'esperienza gioiosa, totale e illuminante". Al posto di questo libro vi suggerisco il romanzo "La donna delle sette fonti" del nostro amico Diego Manca, in cui questi principi sono molto ben illustrati e soprattutto in modo più avvincente e meno stressante.
Ma torniamo a stamattina e al passo che mi ha colpito nel capitoletto: Contemplazione della non rinuncia. "Accorgetevi che se anche le cose sono impermanenti e prive di una realtà duratura, sono lo stesso meravigliose".
Un abbraccio forte forte
Adriana
ps. Rileggere un libro può servire a capire quanto si è cambiati nella percezione di se stessi ;-)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie Adriana delle tue sagge parole.
In effetti Thich Nath Hanh fa bene all'anima. Una mia cara amica, Adriana Rocco, che ha vissuto qualche anno con me e Verena quando stavamo insieme, è la donna che da anni porta avanti in Italia con grande abnegazione il suo insegnamento.
Grazie poi per avere citato il mio romanzo. Essere paragonato agli insegnamenti di tale illustre maestro mi ha dato una grande gioia.
A presto mia cara. E grazie anche della bella email fatta a me e Antonio.
TVB o meglio
I LOVE YOU SOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
Diego

Tinkerbell ha detto...

Ciao Adriana, e buone feste. Sono stata talmente stanca questi giorni che non ho avuto la forza di leggere mail - volevo una pausa dal mio computer! Mi dispiace sentire che sei stata un pochino male. capisco che vuoi dire 'doppia convalescenza' - in un grado molto minore, l'ho avuta anch'io, e sto utilizzando questo natale per riprendere le forze mentali dopo un periodo di troppo stress... spero che adesso ti senti meglio e auguroni!

un' abbraccio forte forte

geri