domenica 29 giugno 2008

26 giugno 2008 - Pappagalli e dintorni

Carissimi
è stato quasi con stupore che mi sono resa conto come ormai fosse iniziata la stagione delle vacanze. Fra molti di voi c'è un gran andirivieni, tanto che ho quasi perso il filo di chi parte e chi torna. A proposito, c'è anche chi ha perso il filo con i Tre dell'Ave Maria. Rapidamente: Fernando è rimpatriato da circa una settimana; Giuseppe sta vedendo i "sorci verdi" a causa della tendinite, ma ha raggiunto Antonio a Compostela e ora sono in marcia verso l'ultima meta: Finis Terrae (lo scrivo in latino, perché non ricordo come lo scrivano gli spagnoli).
Non voglio perseguitarvi con resoconti ed elucubrazioni, ma queste "note di viaggio" servono soprattutto a me per metabolizzare ciò che mi sta accadendo. Oggi ho finito di sistemare le ultime cose in sospeso e fino a lunedì voglio starmene assolutamente in pace, come un'atleta in ritiro. Quindi scusatemi se troverete spesso il telefono muto.

I COMMERCIANTI A LIGNANO

Non solo sono carissimi, ma anche tremendamente sgarbati.

Dal pescivendolo:

IO: "Queste seppie sono adatte alla griglia?"
LUI: "E che ne so io?"

Dal tecnico di computer:

IO: "Secondo lei è colpa del server o del modem?"
LUI: "Non ho neanche tempo di starla a sentire"

Dal falegname:
IO: "In quest'asse non mi ha fatto le smussature che le avevo chiesto, quindi non entra nei supporti"
LUI: "Ci metto cinque minuti"
IO: "Le devo qualcosa?" (più per cortesia...)
LUI: "20 euro"

... guai a chi mi parla male dei vu' cumpra'!


IL PARCO DEI PAPPAGALLI

Riccardo, il figlio di Alberta e fervente zoofilo, desiderava vedere il "Parco dei Pappagalli", situato proprio sulla via del ritorno da Lignano. O almeno così sembrava... invece è stato tutto un percorso di stradine secondarie e di argini. Dopo un bel po' di girovagare, Morena è sbottata: "Devo proprio dirvelo...". "Cosaaaaa?". "Io ho il terrore dei pappagalli". "Adesso ho capito - ha risposto Alberta - perché non volevi neppure prendere in mano il dépliant del Parco...". "Ma che ti spaventa dei pappagalli?" ho chiesto io. "La lingua nera, quella malefica linguetta nera che agitano dentro il becco... Che impressione!" risponde schifata. "Ma i pappagalli hanno la lingua nera?" osserva incautamente Alberta che rischia di dare la stura a circa un'ora di sottigliezze sulla specie da parte di Riccardo. "Dritta o a sinistra?" aggiunge subito, trovandosi ad un bivio. "Dritta" risponde Morena che non conosce affatto la strada, ma che ha tutta l'intenzione di depistarci. E infatti ci riesce. Ci troviamo con la macchina imbucata in uno stretto sentiero, buio e umido perfino in quell'ora di canicola, e che termina a ridosso del muro posteriore di una casa fatiscente. Non sembra che ci sia anima viva e da tre enormi bidoni della spazzatura emana fin dentro l'auto un'orrenda puzza di carogna. Sì, non immondizia generica, proprio "cadavere". Alberta scende e si avvicina ad una porticina con l'aria di essere la prima arrivata ad un party: "Ehilà... c'è nessuno?". Dopo un certo tramestio, esce un tipo conciato non meglio della casa. Sarei pronta a giurare che sotto il grembiulaccio bianco, ma lurido, nasconde un coltellaccio insanguinato da macellaio. Alberta sta flautando la richiesta di spiegazioni in merito al Parco dei Pappagalli, mentre Morena tenta di rassicurarsi dicendo: "Forse è il retro di una trattoria". Seeeee... "Dal boia"! In retromarcia riguadagnamo la luce del sole e, poco dopo, ci troviamo al centro di un paesetto. E' una domenica pomeriggio da dopo-bomba... il deserto assoluto, finestre e porte sprangate. Scorgiamo all'esterno di un bar due uomini di una certa età. "Scusate, andiamo bene per il Parco dei Pappagalli?". Uno dei due alza le braccia al cielo e prorompe in un "Ahhhhhhh!" pieno di soddisfazione, a cui seguono entusiastiche spiegazioni. Siamo perplesse. "Vuoi vedere - azzardo io - che quello è il padrone del Parco? Magari adesso sta telefonando per dire: Stanno arrivando quattro turisti, tirate fuori i pappagalli..."
Alla fine al Parco ci arriviamo, ma è l'ora di chiusura! Per fortuna vicino alla cassa c'è il proprietario, che subito si inalbera quando mi sente dire che sul dépliant c'è scritto "Aperto fino al tramonto" e, accidenti, il sole è ancora in cielo! La cosa stupefacente è che lui pure somiglia ad un pappagallo con gli occhietti tondi e un naso aguzzo svettatante su una testina che si muove a scatti sul lungo collo rinsecchito. Ci concede una visita ridotta e una firma sui biglietti per poterli riutilizzare.
Il Parco è veramente molto bello (oltre 300 specie, fra cui molte in estinzione). Morena mostra un eccezionale autocontrollo (anche perché scopre) che non tutti hanno la lingua nera o che comunque la loro passione non è fare le "boccacce". Vediamo che in particolare studia i cartelli che, accanto ad ogni gabbia, danno spiegazioni sugli esemplari. RISCHI è la voce che attira di più la nostra amica pappagallo-fobica. Finché si blocca e legge: "Ahhhh, APPARENTEMENTE nessun rischio. Sottolineo APPARENTEMENTE" ribadisce guardando il pappagallo che suppone APPARENTEMENTE non-assassino! La guardiamo stranite... Alberta le spiega blandamente: "Cara, si parla dei rischi che corrono i pappagalli da parte degli umani, non viceversa".
E facciamo pure le "guardone"! Parte della visita, infatti, se ne va in contemplazione di una coppia di pappagalli blu che si accoppiano (fianco a fianco) in un saettare di penne, code e ventagli iridescenti, con grugnito di soddisfazione finale.


VISITA DALL'ANESTESISTA

Strani esseri gli anestesisti: sentono la loro opera sottovalutata dai pazienti in confronto a quella del chirurgo, ma quando esuli dalle loro domande di routine ti guardano come una paranoica.

IO: "Sono entrata in sala operatoria per cinque volte e ho sempre avuto un decorso post-operatorio o doloroso o anomalo, tanto che mi sentivo sempre ripetere: ma che strano signora"... Cito un paio di esempi.
LEI: "E' tutto normale"
IO: "Visto che ho i diverticoli e un intestino molto irritabile, non sarebbe opportuna una profilassi prima dell'intervento?"
LEI: "Del tipo?"
IO: "Presentarmi con l'intestino pulito..."
LEI: "Questo si fa solo con gli interventi addominali"
IO: "D'accordo, ma il mio problema è che l'intestino ci metterà tre o quattro giorni prima di riprendere le sue funzioni e le scorie che mi restano dentro potrebbero darmi problemi di infezione ai diverticoli..."
LEI: "Prenda prima un blando purgante, se vuole"
IO: "Magari sospendo con frutta, verdura e cibi integrali, visto che la loro giacienza in loco provoca gas che non riesco ad espellere..."
LEI: "Se vuole..."

Ma perché non me ne sono rimasta a Lignano???????? Ho perso una settimana di mare per compilare a voce un questionario che potevo fare anche al computer!

Un abbraccio
Adriana

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