mercoledì 4 giugno 2008

4 giugno 2008-resoconto non-telegrafico

Carissimi
se avete tempo e voglia, questa è il resoconto non-telegrafico dell'infausta giornata di ieri. Non che il chirurgo mi abbia detto cose che già non mi aspettassi, anche se un po' peggiorative. E comunque sentirsele dire danno quella "sostanza" che prima mancava. Che dire? "Quando il gioco si fa duro, solo i duri coimnciano a giocare".

VISITA

La massa è rimasta praticamente inalterata, anche se non più infiammata e leggermente più mobile. La chemio dovrebbe aver impedito un'ulteriore espansione e l'immissione in circolo di eventuali metastasi.

INTERVENTO

E' stato fissato per il primo luglio perché serve una pausa minima di almeno tre settimane dall'ultima chemio. Sarà di tipo demolitivo, ascella compresa. Paradossalmente, se tutto andrà bene, mi sarà vuotata anche l'ascella destra, ma la decisione sarà presa dal chirurgo in "corso d'opera", mentre se va male la destra non verrà toccata. Comunque previo mio consenso prima di entrare in sala operatoria. Il motivo è questo: se in cancro alla sinistra, pur esteso, si mostra completamente asportabile (al di là di ogni ragionevole dubbio) si procederà anche alla prima fase di ricostruzione, che comunque potrebbe aver bisogno anche di un anno intero e raggiungerà un risultato parziale in quanto si partirà da una superficie completamente piatta. In pratica inseriranno sotto pelle un palloncino (espansore) che verrà molto gradatamente gonfiato fino a fare sufficientemente spazio ad una protesi definitiva con ricostruzione del capezzolo. Ovviamente tutto ciò non verrà messo in moto se ci saranno zone cancerogene residue non operabili e semmai trattabili in modi diversi. Se invece si propende per la ricostruzione, si trende necessario vuotare completamente anche la destra: questo sia per "pareggiarla" con l'altra o con l'inserimento di una protesi sarebbe sensibilmente più grande, sia soprattutto perché ha questo nodulo che, pur essendo per ora benigno, avrebbe necessità di continui controlli, essendo di origine natura calciforme esattattamente come il fratellino che poi ha preso una pessima strada. Secondo il chirurgo, comunque, intervenire su una o due mammelle contemporaneamente non comporta un aggravio dell'intervento. Come dicevo, il seno destro non sarà invece toccato, se quello di sinistra si presenterà troppo disastrato.
In entrambi i casi, dovrò affidarmi alla radioterapia, in quanto la chemio "ha già dato quello che poteva", come ha asserito il chirurgo.
Mi resta comunque un'altra scelta: infischiarmene della ricostruzione, ricorrendo ad una protesi a sinistra e tenermi la tetta quasi sana a destra.

POST INTERVENTO

In questo contesto ancora molto in evoluzione non sono pronosticabili tempi, né possibilità di guarigione. Circa gli effetti collaterali del vuotamento dell'ascella, il chirurgo si è mostrato piuttosto ottimista: dice che ormai le tecniche sono molto raffinate e che la "sindrome del braccio gonfio" è praticamente scomparsa, soprattutto in persone come me "piuttosto magre".

TELEFONO

Come avrete constatato ho entrambi i telefoni staccati: non è perché sto male, ma sento il bisogno di stare defilata, anche perché sono facile alla stanchezza e devo economizzare le forze per far fronte all'ordinario.
Ora vado a letto e leggere e a dormire. Ho anche cose belle da raccontarvi. Se mi sento, le scrivo verso sera.
Un abbraccio
Adriana

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