martedì 19 agosto 2008

Amico cinese e situazione in Cina - 19 agosto 2008

Carissimi
vi presento Marco Wong, un mio caro amico cinese di origine, ma italianissimo da due generazioni (almeno mi pare) e che risiede a Roma. Ecco cosa mi ha scritto, lui che la Cina la conosce bene, a proposito delle mie considerazioni di ieri notte.



Ciao Adriana,

sono tornato oggi da una breve vacanza e trovo tutti i tuoi messaggi che sprigionano allegria e di questo sono molto contento.
Due note su Liu Xiang, è il detentore del record mondiale dei 110 ostacoli e campione olimpico di Atene 2004.
A questo punto ti chiederai perchè, tra tanti campioni, le sue gesta siano così seguite. Non è così facile spiegarselo senza fare un accenno allo spirito olimpico "made in China".
Tutti i ragazzi cinesi studiano sui libri di storia il secolo buio che è cominciato dall'agonia dell'ultima dinastia cinese, quella dei Qing, fino alla storia recente. Un secolo di molte umiliazioni nazionali che hanno visto le colonie, le droghe come l'oppio che le nazioni occidentali spacciavano in Cina per demolirne l'economia e così via.
Quindi le Olimpiadi sono il segno della rinascita cinese nel consesso internazionale. Il caso di Liu Xiang all'interno di questo contesto è anche più importante perchè è un atleta che riesce non nelle discipline sportive in cui i cinesi riescono bene, come la ginnastica o i tuffi o il ping pong, ma in uno sport, l'atletica, ed in una disciplina, la velocità, in cui i cinesi sono tradizionalmente deboli.
Liu Xiang quindi è una metafora di vita, è l'esempio di come con la volontà, lo sforzo ed il sacrificio si possa riuscire là dove tutti pensavano che non saresti mai riuscito.
E questo è lo stesso motivo per cui l'altro sportivo più noto in Cina sia Yao Ming, uno dei cestisti più forti al mondo e che dimostra il proprio valore proprio in America, tra l'altro detenendo il record del più alto atleta della NBA americana con i suoi 2 metri e 29.

Un augurio,

Marco

Grazie Marco, ma tu mi hai spiegato il chi e il perché generale, ma io continuo ad essere incuriosita del perché Liu Xiang è sceso in campo solo per fare una falsa partenza. Che non fosse in grado di correre - se davvero lo strappo muscolare era all'origine del problema - l'avrà saputo ben prima, no? Avrebbe potuto gareggiare, ma facendo una figuraccia, cosa che il "protagonismo" nello sport non concede più? Lo strappo muscolare era un pretesto e invece è rimasto vittima della tensione a causa dell'eccesso di aspettativa da parte del suo Paese? Aveva qualcosa da dire - e non poteva farlo apertamente - tanto da dover ricorrere ad un "gesto clamoroso"?
Personalmente ero contraria al fatto che le Olimpiadi si tenessero in Cina, Paese dove vengono meno sacrosanti Diritti Umani e Civili, ma ora mi ricredo, perché le Olimpiadi stanno portando alla luce temi che altrimenti avrebbero continuato ad essere in secondo piano, quali il Tibet, appunto. Tu parli di "rinascita cinese", ma sta avvenendo solo dal punto di vista economico o anche sociale? L'eccelsa apertura dei Giochi olimpici ha ripercorso la storia di questo Paese, tacendo però il buio periodo maoista e post maoista. Questo perché non è stato "metabolizzato"?
Un abbraccio
Adriana

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