lunedì 23 febbraio 2009

la malattia non rende più interessanti

Tutti ci si ammala. Tutti si muore. Passiamo la nostra vita a raccontare della prima e ad ignorare la seconda. Poi accade che le due cose possano coincidere. Allora cambia la prospettiva - se c'è il tempo - e si arriva all'essenziale.
Sono contenta della mia "cultura da cronista", perché mi permette di non indulgere nelle seghe mentali. Ovvio che come tutti me le faccio, ma questo non significa dare loro uno spessore da divulgarle in mailing.
Avere un cancro significa un percorso lungo e monotono nelle terapie, per mesi e anni. Significa anche non avere alcuna certezza nella "disinfestazione" dello stesso. Significa non rendersi protagonisti per una cosa tanto comune.
Vi abbraccio
Adriana

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