venerdì 6 febbraio 2009

Ormoni a spasso

Carissimi
vi accorgerete che sono "scompaginata". Sono perfino diventata logorroica. Laura mi giustamente detto, anche se scherzando, che deve prendersi un giorno di ferie per leggere le mie mail. Quando inizio a scrivere è mia intenzione attenermi ai fatti, anzi tutto era nato per dare brevi informazioni essenziali sulla mia salute, invece piano piano si sono aperte crepe nella mia diga. Il "bollettino medico" è diventato più personale. Dapprima le descrizioni o i dialoghi servivano a cornice di ciò che accadeva, poi progressivamente mi sono resa conta che l'accadere era contestuale al vissuto, al sentito. Il rischio, ovviamente, sono sempre le "seghe mentali". Ognuno ha il diritto di farsele, ma perché infliggerne la lettura in base al fatto che sono goiustificate da "una che ha il cancro"?
Sotto Natale ero così confusa che avevo deciso di imprimere alla mailing una svolta, ovvero sdoppiarla: "bollettino medico" con note di colore come quando era partita; "bollettino mentale" con i miei momenti di confusione per me stessa. Ma mi accorgo che non riesco più a districare le due cose. Così, da brava giornalista, mi trovo ogni volta a dovermi chiedere: dov'è la notizia? a quanti può interessare? può essere capito un argomento che parte dalla banalità per diventare momento di riflessione?
In mezzo a questo marasma, un'unica certezza: non ho dubbi sui fatti, ma sulla mia lucidità sì! E neppure capisco questa esigenza - mai avuta - di rendere partecipi gli altri, il che si traduce in un "Ditemi che non sto dando fuori da matto!" a causa di un cambio di prospettiva iniziato circa un anno fa. Ma quanto velocemente si può cambiare in così breve tempo? Quanto ci si può perdere in questo processo? Quale il prezzo? Io che leggo così tanto, ora mi rendo conto al microgrammo di ciascuna pagina che viene girata, sia in avanti che indietro. La vita - anche la più infima - è un libro. Ma noi - per nostra stessa natura - leggiamo quegli degli altri nell'ottica con cui scriviamo quello personale. Nel bene e nel male. In questo modo, giriamo pagine non solo del nostro libro, ma sfogliamo anche quelle degli altri. E' questa la Babele? Non un problema di lingua, ma di interferenza? Tirare pugni sul tv che a tratti non mostra più immagin, ma nebbia? E sentirsi gratificati nel momento in cui la Babele viene sconfitta dallo standard? Ma è lo stesso standard che poi nutre il tornare della Babele.
E' così che ci si incasina. E allora - in questo gran movimento - suggerisco a me stessa di fermarmi al primo crocicchio di sentiero e dire: PAUSA, abbandonando al peso gravitazionale anche le natiche, oltre al cervello. Così, così farei, se avessi solo il cancro.
Si sta dando una visione distorta del cancro, da quando si è capito che in qualche modo lo si può fronteggiare. La medicina ha fatto due sezioni: curare il cancro in modo chirurgico-farmacologico; convincere il paziente che il problema è anche psicologico. Secondo me, manca una terza voce: quella degli effetti secondari relativamente al bombardamento farmacologico. In questo caso, si contempla ciò che può accadere a livello fisico (chi più ne ha più ne metta solo a tutela delle case farmaceutiche), oppure fisico-mentale (cito solo ad esempi: disturbi del sonno, irritabilità, stanchezza, ecc.).
Cancro, farmaci, problemi psicologici... ognuna di queste voci prese a sé, vi assicuro che è fronteggiabile. 1 più 1 più 1 fa sicuramente 3. I conti dovrebbero tornare con certezza matematica. Invece no. Interviene la "variabile impazzita" che, in quanto riferita al sistema biochimico dell'individuo e non della persona, somme e sottrazioni non tornano più. O stai zitta, o se le sollevi comportano il rischio di farti sentire anche peggio, perché non omologata nel prontuario.
Potrei allargare le mie deduzioni al cancro in generale, maschile e femminile, ma preferisco attenermi al MIO, o a quelli tipicamente femminili, in cui gli ormoni giocano un grosso ruolo. Credo anche per i maschi, ma ora stiamo parlando di donne.
Tuttavia le generalizzazioni sono perniciose all'informazione.

ALLE DONNE

Quindi parliamo di me, Adriana.
Ho superato la chemio prima e dopo l'intervento, nonché la radioterapia. Erano mazzate al mio corpo, ma temporanee, senza potere di modifiche permanenti o comunque non superabili nel tempo. Ancora almeno per un anno dovrò sottostare al cecchino Erceptyn che spara sulle metastasi. E anche quello non è diverso dagli altri che fiaccano il corpo, ma non lo spirito.
Da oltre 5 mesi, invece, sto prendendo il Femara, che ha il compito di bloccarmi la produzione di estrogeni. E lo dovrò prendere per 5 anni. E' giusto dal punto di vista terapeutico, ma è una tempesta per quanto "MI" riguarda.
Talvolta mi piace coniare aforismi, fra cui: "Bisogna prepararsi da giovani a diventare vecchi". Ciò implica TEMPO, per gli adattamenti. Invece 5 mesi di Femara mi stanno facendo sentire più vecchia di dieci anni. No, attenzione! Non ciò che si vede, ma ciò che si sente!
Io avevo già avuto la mia menopausa, vissuta con equilibrio nelle sue ovvie e naturali manifestazioni.
Invece il Femara mi travolge come se fossi in preda alla cocaina, con sbalzi di umore che non mi appartengono.
Non riesco più a capire se è Adriana che pensa o è il l'improvvisa e brutale mancanza di estrogeni indotta dal Femara.
Vi ricordate quando dicevo: "Bisogna saper distinguere tra la pigrizia del corpo, le sue necessità, e il loro superamento"?. Ora non mi torna più niente.

Vi abbraccio
Adriana

4 commenti:

Sissy ha detto...

Ciao anche io chemio radio e letrozolox5anni menopausa indotta da chemio un'anno appena passato con letrozolo( femara) ne mancano 4 insonnia depressione dolori articolari io ora ho46 anni finisco a51 come ti senti ora che sicuramente avrai finito.è passata l' insonnia ecc? Ma gli estrogeni nel aritromatasi restano bloccati x sempre dopo5 anni letrozolo?l' aritromatasi resta compromessa o finito femara un po' di estrogeni ricircoleranno come una volta smesso tamoxifene? Femara è un' inibitore aritromatasi quest' inibizione di estrogeni una volta finita la terapia si ripristina o resta compromessa? Risp.grazie

Sissy ha detto...

Ciao anche io chemio radio e letrozolox5anni menopausa indotta da chemio un'anno appena passato con letrozolo( femara) ne mancano 4 insonnia depressione dolori articolari io ora ho46 anni finisco a51 come ti senti ora che sicuramente avrai finito.è passata l' insonnia ecc? Ma gli estrogeni nel aritromatasi restano bloccati x sempre dopo5 anni letrozolo?l' aritromatasi resta compromessa o finito femara un po' di estrogeni ricircoleranno come una volta smesso tamoxifene? Femara è un' inibitore aritromatasi quest' inibizione di estrogeni una volta finita la terapia si ripristina o resta compromessa? Risp.grazie

Sissy ha detto...

Ciao anche io chemio radio e letrozolox5anni menopausa indotta da chemio un'anno appena passato con letrozolo( femara) ne mancano 4 insonnia depressione dolori articolari io ora ho46 anni finisco a51 come ti senti ora che sicuramente avrai finito.è passata l' insonnia ecc? Ma gli estrogeni nel aritromatasi restano bloccati x sempre dopo5 anni letrozolo?l' aritromatasi resta compromessa o finito femara un po' di estrogeni ricircoleranno come una volta smesso tamoxifene? Femara è un' inibitore aritromatasi quest' inibizione di estrogeni una volta finita la terapia si ripristina o resta compromessa? Risp.grazie

Sissy ha detto...

Ciao anche io chemio radio e letrozolox5anni menopausa indotta da chemio un'anno appena passato con letrozolo( femara) ne mancano 4 insonnia depressione dolori articolari io ora ho46 anni finisco a51 come ti senti ora che sicuramente avrai finito.è passata l' insonnia ecc? Ma gli estrogeni nel aritromatasi restano bloccati x sempre dopo5 anni letrozolo?l' aritromatasi resta compromessa o finito femara un po' di estrogeni ricircoleranno come una volta smesso tamoxifene? Femara è un' inibitore aritromatasi quest' inibizione di estrogeni una volta finita la terapia si ripristina o resta compromessa? Risp.grazie