domenica 20 luglio 2008

Papaveri e papere 20 luglio 2008

Oggi, dopo otto sedute che scoccavano da mezzogiorno all'una di ogni giorno, ho dato il temporaneo addio al mio fisioterapista che rivedrò non prima di venerdì prossimo, visto che non ha più un'ora libera per me.
Ma torniamo a domenica scorsa, quando poco prima di mezzogiorno sono arrivata alle Terme a scapito dell'amato aperitivo con i miei vicini Alberto e Isabella, nonché Luciano il giardiniere. L'ambiente è elegante, ma gelido. Mi aggiro furtiva fino ad individuare due condizionatori che sbuffano un'aria ibernante e li spengo. Ma cambia poco, mi aspetto di vedere nuvolette di vapore uscirmi dalle narici e i pochi anziani nella sala d'aspetto sembrano appena usciti dai cassetti refrigerati dell'obitorio. Gli manca solo il cartellino di refrigerazione appeso all'alluce. Io per fortuna ho la mia parrucca che si sta dimostrando un eccellente berrettone para-spifferi. Fisso ipnotizzata i quadri alle pareti diventate spazio per la mostra di un tale di cui non ricordo il nome. Già il formato delle tele è bizzarro, direi 30 di larghezza per 1.50 di altezza. Solo due i soggetti: fiori e marine. Passi per i fiori, uno solo per tela e riprodotto con l'asetticità biologica di una macro da documentario, ma le vedute marine viste in una così spiccata verticalità mi fanno sentire la prigioniera Pia de' Tolomei che scruta il Tirreno (semmai lo vedeva) dalle feritoie di una torre. Intanto penso al massaggiatore: sarà bravo? Sarà simpatico? Sarà come l'icona dei massaggiatori, ovvero fisico da bagnino con l'unico lampo bianco della dentatura sul corpo rigorosamente abbronzato? In fondo queste Terme danno direttamente sulla spiaggia, no? Magari hanno i bagnini-massaggiatori che si alternano fra la battigia e i "box" (qui chiamano così) per le terapie. Mai termine fu più appropriato, scoprirò dopo, visto che i locali hanno l'ampiezza delle tele del pittore e si allineano come cellette nel corridoio alla mia destra. Alla mia sinistra c'è uno scalone che porta al piano superiore, dove l'istituto di estetica dovrebbe toglierti gli anni rimasti in sovrappiù dopo l'eventuale intervento terapico. Tuttavia, data l'età imperante, direi che non si scende nella migliore delle ipotesi sotto i 60, quindi non vedo quale vantaggio potrei trarne dai miei 58.
Allo scoccare del mezzogiorno, il corridoio dei box si anima: prima passi claudicanti, strascicati, pesante ciabattare, ticchettìo di bastoni. Eccoli i redivivi tolti dall'ibernazione della sala d'aspetto. Poi il clamore fatto di battute insulse e saluti sbracati degli "sciamani termali". Al fisico da bagnino si avvicinano, jeans e maglietta arancione come divisa fanno il resto. Nessuna donna. Solo una vecchia infermiera che gira pingue e ondeggiante come una papera alla disperata ricerca di qualcuno a cui misurare la pressione, tanto per tenersi in esercizio. A quale di questi guizzanti tonni-pinna gialla (arancione) della pubblicità Maruzzella, mi pare, toccherà di blandire a carezze il mio riluttante sistema linfatico? E' meglio che dire linfodrenaggio, no? Quello possente e con un cranio rasato che non ha niente da invidiare al mio? Quello dal sorriso pronto e dall'aria biricchina che mi addocchia la maglietta sapientemente drappeggiata ed esclama: "Che magnifico giallo!" (giusto oggi ha detto ad un'ottantenne: "Ahhh, rosa salmone stamattina". Che sia un gerontofilo o il pittore della mostra?". Fare i massaggiatori scalda, ehh? Loro camminano sciolti prelevando noi stoccafissi dell'Artico. Mi sta venendo il complesso dell'orfana che nessuno adotta, quando da dietro la siepe di muscoli spunta il "mio". Visti i quadri dove prevalgono sinistri, solitari e giganteschi papaveri... che canzone poteva venirmi in mente se non "Papaveri e papere"? Anzi, eccolo lì, il mio brutto anatroccolo di non più un metro e 60, fisico esile, pomo d'adamo prorompente. Il nome? Massimo! Ma quanto sanno essere crudeli i genitori o meglio le loro aspettative!

Ora vado ad occuparmi della mia cena, cercando di dribblare "el piaciolar"...
A dopo.
Un abbraccio
Adriana

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