martedì 15 luglio 2008

Un salto nel Terzo Mondo

Carissimi,
giorni fa si è posto il problema di togliermi i punti e, possibilmente, il drenaggio.
All'ospedale di Latisana (quello più vicino a Lignano) mi dicono che mi serve l'impegnativa del mio medico di base. "Ma io sono a Lignano, mica dovrò tornare a Padova per questo?". "Allora vada alla Guradia Medica, perché comunque serve la certificazione di un dottore". Non replico perché già sento che sarebbe inutile, ma mi chiedo se al reparto di Chirurgia dove mi devo recare per la "rimozione" non ci sia neppure un medico che possa certificare la necessità di questa banale medicazione. Pronto Soccorso? Neanche a parlarne! Lì, dove i punti li danno come una sarta a cottimo, non li tolgono, in quanto non si tratta di un intervento d'urgenza.
Vabbé, vado alla Guardia Medica (sezione turisti), dove si paga anche il rilevamento della pressione. La sala d'attesa è completamente vuota... forse per questo - visto che rompo il tedio di una mattinata a calma piatta - vengo accolta con entusiasmo dal medico di turno. "Ahhhh, come sono fortunato! E' venuta a trovarmi una bella donna". "Aspetti a dirlo" bofonchio io, piuttosto perplessa. Il dottore è sui 70 ben portati, con un aspetto "démodé" visto il capello ondulato (rigorosamente tinti di marrone chiaro) e i baffetti a manubrio. Insomma si prodiga in sbracciate, sorrisi e mi inonda in un improbabile italiano, con un forte accento fra l'arabo e il francese. La notizia che la mia fulgida bellezza è menomata da un seno di meno non lo turba minimamente e anzi vuole esaminare il "misfatto", proclamando che lui è un esperto ginecologo che ha girato tutto il mondo. "Ma ci prova o si fa?" mi chiedo, temendo già di ritrovarmi in un'inappropriata posizione ginecologica. Invece è galante, ma non smanaccione e, mi assicura, che il mio viaggio all'ospedale è del tutto inutile in quanto lui è perfettamente in grado di liberarmi di entrambi gli impicci. "Vuole subito?" mi dice. "No grazie, non prima di lunedì mi ha detto il chirurgo". "Benissimo, allora l'aspetto lunedì mattina" e, un po' frastornata oltre che senza impegnativa, mi ritrovo alla porta. Nei due giorni successivi mi autoconvinco che tutto sommato è una buona idea, anche perché così evito di chiedere al mio gentilissimo vicino Alberto un passaggio in auto fino all'ospedale.
Il lunedì mattina alle 10 sono nell'ambulatorio. Il nostro mi guarda perplesso: "In cosa posso esserle utile?". Stavolta ci vuole proprio: "Be', allora non avevo poi fatto così colpo se lei si è già dimenticato di me... Sono qui per i punti". "Ahhh, la bella signora... si accomodi" (ero peggiorata in un paio di giorni? Preoccupante). Mi denudo fino alla cintola e mi siedo sul lettino. "Questo è il liquido di drenaggio di dieci ore" gli faccio notare. "Troppo, - decide - facciamo solo i punti". Sotto sotto sono sollevata anche perché noto che in luogo di uno sterilizzatore per i ferri c'è una pentola su un fornellino elettrico... Lui intanto continua a cianciare sugli Emirati Arabi dove ha esercitato per moltissimi anni e con pochissimi mezzi tecnici a disposizione. Mi dà le spalle e fruga senza ombra di guanti fra le poche cose posate su un tavolinetto da medicazione. Improvvisamente si gira brandendo la lametta senza manico di un bisturi. "Non ci sono le forbici da punti - spiega, indicandomene un paio da garza con punte arrotondate - e con quelle non posso certo incidere. La lametta andrà benissimo, lei non si preoccupi". "Be', cerchi di non preoccuparsi neppure lei" rispondo, temendo che gli tremi la mano. Invece salvo per un punto un po' profondo, tutto fila liscio e indolore. "Vada di là che c'è uno specchio e controlli se li ho tolti tutti" conclude. Nel bagnetto non c'è manco una finestra, una luce fioca e uno specchio incassato fra due armadietti sopra il lavandino. Lascio correre e lo rassicuro: "Controllerò a casa, dove ho uno specchio che ingrandisce". Sembra soddisfatto e si accinge ad applicarmi una garza adesiva sulla traballante imboccatura del drenaggio. "AAAlt - faccio io - sono allergica a quella roba. Mi metto io a csa del cerotto di carta". Proprio in quel momento butto l'occhio nella vetrinetta dei medicinali desolatamente semivuota, ma dove vedo un rotolo di cerotto. "Eccolo, quello va bene!". "Ma è cerotto quello?" mi risponde questo strano personaggio. Alla fine, pur dubbioso me lo applica. Poi si siede dietro la scrivania e mi dice: "18 euro". "Ricevuta" faccio eco io. Scova un libretto da ricevute nel fondo di un cassetto e scribacchia una generica "prestazione ambulatoriale". Quando sono sulla porta mi dice: "La aspetto per il drenaggio". Oddio, vedremo... ma intanto chi me la fa la dannata impegnativa se decido di andare all'ospedale? Mi apposterò fuori dalla Guardia Medica per sincerarmi che non ci sia questo premuroso, galante e fantasioso medico siriano di Guardia?
Un abbraccio
Adriana

1 commento:

Anonimo ha detto...

Beh, almeno non ha tirato fuori dalla tasca un coltellino svizzero sporchiccio ma pur sempre utile in tutte le occasioni! l'acqua a bollire già c'era, comunque in caso basta versare un po' di grappa e si sterilizza tutto, e i punti sarebbero venuti via benissimo come da secoli fanno nei deserti arabi, usando non coltellini svizzeri ma scimitarre lunghe mezzo metro. Usano anche peli di coda di cammello per ricucire ferite, pare siano ottimi, facciamolo sapere al dottore così il prossimo paziente potrà beneficiarne. Mi raccomando col drenaggio, se quando vai a toglierlo c'è ancora lui, digli qualsiasi cosa, che sei andata lì per vederlo perchè lo ami pazzamente, che hai sbagliato strada, che credevi di essere al supermercato, che lo volevi invitare a cena ma per carità non entrare in quell'ambulatorio con l'acqua che bolle e la pipa ad acqua bella calda. Chissà chi sono gli altri medici che si turnano: un nativo americano che per anestetizzare in loco scocca una freccia al curaro direttamente sulla parte? Un aborigeno australiano in fuga dal papa che non sa fare un'iniezione ma in compenso decora qualsiasi paziente con meravigliosi tatuaggi a sorpresa? Un piastrellista moldavo che ha dimostrato al direttore della usl di lignano l'equipollenza del suo diploma in chimica dei solventi per pavimenti con la laurea in medicina, foderandogli la villa di piastrelle gratis? A prestissimo, spero di passare a tormentarti un po'.
Alberta